Chi dice che il calcio non è uno sport individuale? Lo chiede Pippo Russo nella prefazione del libro. Ci sono certamente undici giocatori per squadra, ma quanto conta la singola persona nel contesto di una gara?
A incidere sui destini di una partita e di un lavoro di gruppo possono essere stati d’animo individuali, momenti della vita personale, passaggi di esaltazione o frustrazione, una differente propensione a integrarsi nel gruppo o fare da sé, e decine di altri fattori invariabilmente legati alla dimensione soggettiva.
Luca Vargiu autore sempre attento a raccontare le quotidiane zone d’ombra del calcio, con Contrasti si misura con una sfida ambiziosa: raccontare una serie di caratteri che a un dato momento della loro vita, prima ancora della loro carriera, si trovano sul limite di un passaggio che li cambierà. Lì indugiano, si macerano, si chiedono a ripetizione se davvero vogliano spiccare il salto, o se non sia meglio rimanere come sono in quel momento. E fanno tutto ciò consapevoli di essere irrimediabilmente soli, in un frangente dove la loro vita potrebbe cambiare per sempre. Perché i tormenti sono in primo luogo esistenziali. E il calcio può al massimo amplificarli, ma certo non li inventa. L’autore ha una mano felicissima nel lasciare intuire questa sottile differenza. E nel raccontare l’immensa solitudine del calcio.
Questo sito web utilizza i cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. I cookie rimangono nel tuo browser e sono utili per riconoscerti quando torni sul nostro sito. Aiutano quindi il nostro team a capire quali pagine e sezioni del nostro sito potrebbero interessarti di più.